Piano Annuale per l'Inclusione

Piano Annuale per l’Inclusione

Anno scolastico 2022/2023

 

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità

A.           Rilevazione dei BES presenti:

1.            disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

9

⮚                          minorati vista

0

⮚                          minorati udito

5

⮚                          Psicofisici

4

2.            disturbi evolutivi specifici

55

⮚                          DSA

55

⮚                          ADHD/DOP

0

⮚                          Borderline cognitivo

0

⮚                          Altro

0

3.            svantaggio (indicare il disagio prevalente)

28

⮚                          Socio-economico

3

⮚                          Linguistico-culturale

3

⮚                          Disagio comportamentale/relazionale

5

⮚                          Altro

17

Totali

92

N° PEI redatti dai GLO

7

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

54

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

Da vedere

 

Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

 

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

AEC

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

 

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Assistenti alla comunicazione

Mediatori linguistici

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Si

 

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali / coordinamento

 

 

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

 

2

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

Psicologo

1

Docenti tutor/mentor

 

No

 

Coinvolgimento docenti curricolari

Attraverso…

Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI

Si

Rapporti con famiglie

SI

Tutoraggio alunni

No

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

 

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI

SI

Rapporti con famiglie

NO

Tutoraggio alunni

NO

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

NO

Altro:

 

Altri docenti

Partecipazione a GLI

NO

Rapporti con famiglie

Si

Tutoraggio alunni

NO

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Si

Altro:

 

 

Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili

SI

Presta ausilio agli alunni con grave deficit nell’uso dei servizi igienici

Progetti di inclusione / laboratori integrati

 NO

 

Altro:

 

B.           Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

SI

Coinvolgimento in progetti di inclusione

SI

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

SI

Altro:

Informazione e condivisione dei PDP, PEI e di eventuali progetti ed attività scolastiche ed extrascolastiche

C.           Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

Si

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

No

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

SI

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

SI

Progetti territoriali integrati

No

Progetti integrati a livello di singola scuola

No

Rapporti con CTS / CTI

 si

Altro:

 

D.           Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati

SI

Progetti integrati a livello di singola scuola

SI

Progetti a livello di reti di scuole

No

E.           Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Si

Didattica interculturale / italiano L2

Si

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Si 

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

NO

Altro: Formazione docente Referente per l’inclusione (ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83)

SI

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:

0

1

2

3

4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

 

 

 

3

 

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

 

 

 

3

 

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

 

 

2

 

 

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

 

 

 

3

 

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

 

1

 

 

 

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

 

 

2

 

 

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità

 

 

 

3

 

Valorizzazione delle risorse esistenti

 

 

 

3

 

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

 

 

 

3

 

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

 

 

 

3

 

Altro: Orientamento in uscita ed inserimento lavorativo

 

1

 

 

 

Altro: Promozione di percorsi formativi inclusivi che coinvolgono tutta la comunità educante e la genitorialità

 

 

 

3

 

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

N.B.: Si specifica che, al termine del prossimo anno scolastico, le valutazioni riportate nelle precedente tabella verranno verosimilmente attribuite sulla scorta dei dati emersi da appositi questionari che si prevede di somministrare a tutti gli attori della rete di inclusione.

 

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposte

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

 

Negli ultimi anni scolastici, all’interno dell’Istituto, c’è stato un aumento della presenza di alunni con bisogni educativi speciali; in risposta a ciò la scuola ha maturato strategie di intervento che vanno consolidandosi, curando la documentazione  in merito ed eliminando le barriere architettoniche presenti.

Il prossimo anno, da un’analisi delle iscrizioni, il numero di alunni BES  vedrà un ulteriore aumento, quindi sarà necessaria una ridistribuzione delle risorse da dedicare in questo ambito per promuovere l’attuazione di una didattica realmente inclusiva.  

 

In questi anni le risorse coinvolte in tal senso sono state: 

 

RISORSE UMANE:

Dirigente scolastico;

Docenti di sostegno

Coordinatori di Classe

Personale ATA;.

Funzione strumentale di sostegno degli alunni

Referente DSA

Referente Inclusione

Il Dipartimento di sostegno

 La famiglia

 

Il Dirigente scolastico fornisce indirizzi sui Piani Didattici ed Educativi, propone la formazione, propone l’utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti, gestisce le relazioni con il territorio, gestisce le relazioni con l’ASL  e gli enti locali, promuove iniziative finalizzate all’inclusione.

Il Docente di sostegno: collabora con il Dirigente Scolastico; cura il rapporto con gli Enti del territorio; coordina e promuove gli incontri dei GLO; cura i rapporti con le famiglie, coordina il lavoro di stesura del PEI;  fa da supporto e coordina i docenti in relazione al percorso didattico degli alunni BES di tipo I previsto dal PEI. Promuove l’inclusione all’interno della classe; partecipa alla programmazione educativo-didattica e alla valutazione relativamente allo studente con disabilità; è mediatore dei contenuti didattici e relazionali per lo studente con disabilità.

I Coordinatori di classe: segnalano situazioni di eventuale presenza di alunni BES privi di diagnosi specialistica,  forniscono indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; procedono alla compilazione PDP; si preoccupano del monitoraggio situazione studente; curano le relazione con le famiglie; curano la documentazione dello studente; mantengono contatti con specialisti ove necessario, informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.

 Il Personale ATA: collabora con i docenti nella gestione dei bisogni fisiologici in caso di alunni con deficit motorio particolarmente grave.

 

Funzione strumentale di sostegno degli alunni. Compito: supportare e supervisionare  le attività degli organi collegiali degli studenti, monitorando gli esiti; Garantire la raccolta, strutturazione e interpretazione dei dati su disagio e devianza giovanile, presenti nella scuola e nel suo bacino d’utenza; Garantire il coordinamento dei rapporti con enti esterni (ASL, Comune, Provincia…) per l’attivazione di iniziative atte alla prevenzione del disagio giovanile e dell’educazione alla salute (Coordinamento programmazione e gestione incontri con esperti); Curare i rapporti con le famiglie e in particolare con il Comitato dei Genitori; Fornire supporto ai coordinatori di classe nella gestione di situazioni di disagio; Organizzare  interventi tesi a sostenere i principi di solidarietà nei confronti degli studenti più

bisognosi; Curare i progetti finalizzati all’inserimento di nuovi allievi anche di altre culture ed etnie; Coordinare le attività di compensazione, integrazione e recupero; Coordinare le attività extra curricolari;  Curare le iniziative contro la dispersione scolastica; elabora progetti in base alle risorse messe a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione.

 

 

In considerazione del fatto che si è registrato un forte aumento, nell’età adolescenziale, dei disturbi dell’apprendimento e, più in generale,  un incremento di studenti con bisogni educativi speciali di diversa complessità, è necessario incrementare ed individuare all’interno dell’istituto delle figure  dedicate.

In merito a ciò la scuola ha risposto prontamente, già dagli anni precedenti, alla formazione di un docente specializzato come figura di referente/coordinatore per l'inclusione, che  collaborando con il dirigente scolastico (ai sensi della Legge 107, art. 1, comma 83) assicuri un efficace coordinamento di tutte le attività progettuali di istituto, finalizzate a promuovere la piena integrazione di ogni alunno nel contesto della classe e della scuola.

Nel corrente anno scolastico, visto l’incremento dei casi e la particolarità del periodo storico, si è reso necessario formare un secondo referente per l’inclusione che sia da supporto a quello già vigente. Il nuovo docente è stato formato tramite un corso indetto dal Miur di n.25 ore e ha successivamente provveduto ad effettuare attività di disseminazione all’interno dell’istituto tenendo un corso di n.15 ore.

 

 Il Referente per l’inclusione svolge i seguenti  compiti:

funzioni di coordinamento pedagogico ed organizzativo e di supervisione professionale; gestione di dinamiche relazionali e comunicative complesse (team, gruppi, ecc.); supporto alla progettazione didattica integrata e la relativa formazione in servizio; ottimizzazione dell'uso delle risorse per l'inclusione, ivi comprese quelle tecnologiche; facilitatore dei rapporti con le famiglie e i diversi soggetti istituzionali coinvolti nei processi di integrazione; consulenza consigli di classe,  sostegno docenti, analisi e valutazione dei risultati ottenuti; quando necessario condivisione proposte con il Collegio Docenti e con il Consiglio d’Istituto; gestisce e coordina  gruppo GLI, collabora con il dirigente scolastico per l’assegnazione degli alunni alle classi di riferimento e delle relative ore di sostegno.

 

E’ Referente per alunni con disabilità  - Compiti: collabora con il D.S. , monitora inserimenti, colloqui preliminari nuovi inserimenti , rapporti di continuità scolastica con altri ordini di scuola; convoca e coordina il dipartimento di sostegno,  raccoglie i documenti prodotti nel corso dell’anno scolastico e le buone pratiche sperimentate; gestisce i fascicoli personali degli alunni diversamente abili; gestisce il passaggio di informazioni relative agli alunni tra le scuole e all’interno dell’istituto al fine di perseguire la continuità educativo-didattica; favorisce i rapporti tra Enti Locali e  Ambito territoriale; richiede, quando necessario, ausili e sussidi particolari; promuove le iniziative relative alla sensibilizzazione per l’integrazione/inclusione scolastica degli alunni, promuove e divulga  il contenuto della normativa in materia; cura la comunicazione istituzionale e le procedure di intervento, se richiesto supporta i Consigli  per l’individuazione di casi di alunni BES;  organizza e programma incontri scuola e famiglia; partecipa agli incontri di verifica iniziale, intermedia e finale, con gli operatori sanitari; fissa il calendario delle attività del gruppo di lavoro per gli studenti con disabilità e di quelle di competenza dei Consigli di Classe che riguardano gli alunni in situazione di disabilità; partecipa ai Consigli di Classe, se necessario, e fornisce collaborazione/consulenza alla stesura di Piani Educativi e Didattici

 

E’ Referente DSA – BES. Compiti: curare il rapporto con il Dirigente Scolastico, curare  accoglienza nuovi studenti e famiglie; dare consulenza per PDP per docenti e consigli di classe, collaborando con i docenti curricolari per far si che loro stessi possano produrre un PDP per alunni BES 2 (DSA) e BES 3, valorizzando e declinando reali prassi di didattica inclusiva, più che il mero utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative; curare la documentazione dei vari casi , l’ anagrafe studenti DSA e i colloqui famiglie; fare da supervisione per i  PDP, da sostegno agli studenti DSA; promuovere la  conoscenza e divulgazione normativa, la formazione docenti; curare  modulistica e procedure di intervento.

 

La Famiglia: Provvede, di propria iniziativa o su segnalazione dei medici o della scuola, a far valutare lo studente secondo le modalità previste dalla legge 104/92 o dalla legge 170/2010;

consegna alla scuola la diagnosi di cui alla legge 104/92 o alla legge 170/2010; condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda l’autorizzazione a

tutti i docenti del Consiglio di Classe, nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso, ad applicare ogni strumento compensativo e le strategie dispensative ritenute idonee, previste dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili.

 

Servizi socio - Sanitari: Effettuano, su richiesta dei genitori degli studenti con disabilità, con problemi di sviluppo, globali e specifici, comportamentali, emozionali, con disturbi psicopatologici, ecc. funzioni di valutazione e di presa in carico; redigono, sulla base della valutazione, certificazioni cliniche ed elaborano i profili di funzionamento previsti entro i tempi consentiti; forniscono, nei limiti consentiti e con le modalità concordate, la consulenza ai docenti degli studenti sulla base dei risultati della valutazione;

Forniscono supporto alla scuola per individuare il percorso da intraprendere.

 

ORGANI COLLEGIALI

 

Gruppo GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) composto da: il Dirigente Scolastico, referente  per inclusione, funzione strumentale alunni con disabilità , referente alunni DSA, dipartimento sostegno, ASL,  rappresentati servizi socio – assistenziali, personale ATA e rappresentanti genitori alunni BES.

Compiti: propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi che confluisce nel PAI; rileva tutti i BES;  gestisce i documenti (PEI, PDP etc); coordina tutte le attività; verifica il livello e la qualità dell’inclusione  nelle classi e nella scuola; analizza le criticità e i punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nel corso dell’anno precedente e formula di ipotesi di utilizzo funzionale delle risorse specifiche per incrementare il livello di inclusività generale dell’istituto.

 

Gruppo di Lavoro OPERATIVO: composto dal Dirigente Scolastico, Coordinatore del Consiglio di Classe, operatori socio – sanitari (ASL), assistente per l’autonomia ove previsti, rappresentanti della famiglia dell’alunno. Funzioni: elaborare il piano educativo individualizzato in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla legge 104/92 e sue periodiche verifiche ed eventuali modifiche.

 

CONSIGLIO DI CLASSE: Definisce gli interventi didattico/educativi ed individua le strategie e le metodologie più utili per realizzare la piena partecipazione degli studenti con BES al normale contesto di apprendimento. E’ compito del Consiglio di Classe individuare gli studenti con Bisogni Educativi Speciali per i quali è “opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”(D.M. 27/12/012 e C.M. n°8 del 06/03/2013).

Il Consiglio di Classe individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali attraverso la documentazione in possesso della scuola, fornita dalla famiglia, fornita dall’istituzione scolastica di provenienza, fornita da enti o figure professionali accreditate che seguono lo studente. Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di Classe motiverà opportunamente, verbalizzando, le decisioni assunte, sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche. Il Consiglio di Classe, inoltre, definisce gli interventi di integrazione e di inclusione attraverso i seguenti  strumenti : PEI per gli studenti portatori di disabilità (legge 104/92) , PDP per gli studenti con DSA (Legge 170/10), PDP per gli studenti con particolari situazioni di bisogno (non ricomprese nelle precedenti) e nelle situazioni di svantaggio previste dalla D.M. del 27/12/2012.

 

COLLEGIO DOCENTI: composto dal Dirigente scolastico e da tutti i docenti dell’istituto. Provvede ad attuare tutte le azioni volte a promuovere una didattica dell’inclusione, inserendo nel PTOF la scelta inclusiva dell’Istituto e individuando le azioni che promuovano l’inclusione.

Discute e delibera il piano annuale di inclusione

 

PUNTI DI DEBOLEZZA RILEVATI:  Comunicazione e condivisione delle buone prassi di inclusività.

 

AZIONI DI MIGLIORAMENTO:  Implementare il coordinamento e la condivisione delle decisioni strategiche ed organizzative con gli organi che presiedono alle attività specificamente inclusive, in particolare con tutto il corpo docente,  organizzando dei momenti dedicati.

 

 

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

 

Il nostro Istituto ritiene importante strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti di sostegno privi di abilitazione nell’ambito di una didattica inclusiva, oltre che percorsi per la lettura delle diagnosi degli alunni DSA  e la predisposizione PDP. 

 

CRITICITÀ RILEVATE :

●       Difficoltà, talvolta riscontrate nei docenti, nella fase di rilevazione e lettura dei BES degli studenti,

●       Necessità di incrementare e consolidare l’acquisizione e l’utilizzo di metodologie didattiche innovative ed inclusive tra tutti i docenti;

●       Difficoltà nelle tematiche della didattica e della valutazione inclusiva.

●       Mancanza di personale di ruolo specializzato nel sostegno che garantisca continuità didattica ai ragazzi. difficoltà nella lettura e nella applicazione della nuova modulistica per la redazione del PEI su base ICF.

 

AZIONI DI MIGLIORAMENTO:  Per il prossimo anno, visto l’interesse dimostrato da moltissimi docenti e  la loro sensibilità verso queste tematiche, si intende promuovere ulteriori interventi formativi di aggiornamento sulla didattica inclusiva e  sulla gestione della classe in presenza di alunni con BES, in particolare:  corsi per la valutazione di studenti con DSA; partecipazione a convegni sul tema dell’inclusività, corso di formazione sulla didattica per competenze; corsi di formazione sulla valutazione coerente alle prassi inclusive; corsi per approfondire il modello I.C.F. (classificazione Internazionale del Funzionamento della disabilità e della Salute).

 

 

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

 

Il processo di valutazione ad oggi viene curato dai Consigli di classe che decidono e scelgono gli strumenti compensativi  e dispensativi più adatti al singolo caso, avvalendosi della consulenza degli specialisti che seguono gli studenti e delle famiglie anche per la compilazione dei Piani Didattici Personalizzati. 

Entro la fine di novembre di ciascun anno scolastico, dopo un adeguato approfondimento della conoscenza e dell’osservazione dei ragazzi da parte dei docenti, sono convocati i Consigli di Classe dedicati in parte alla discussione delle singole situazioni di studenti con disabilità, con DSA, o, se individuati, con condizioni di svantaggio, finalizzati alla elaborazione del documento di Programmazione Didattica Personalizzata (PEI o PDP).

Nei percorsi personalizzati per studenti con BES, (PEI e PDP), vengono individuate, tra le altre componenti, altresì le modalità di verifica che permettano di rilevare l'acquisizione dei livelli essenziali delle competenze e i criteri di valutazione che siano coerenti con le prassi inclusive definite ed adottate, le quali dovranno essere utilizzate, oltre che in sede di scrutini, anche in sede di esame finale, in ogni caso viene privilegiata la valutazione formativa rispetto a quella sommativa.

I C.d.C che adottano per i propri studenti dei piani educativo/didattici personalizzati sono tenuti a verificare in itinere gli interventi realizzati per valutare l'efficacia degli stessi e prevedere eventuali variazioni dei piani adottati, anche, se del caso , in merito alle strategie, agli strumenti ed alle modalità di valutazione. Periodicamente, pertanto, il Consiglio di Classe evidenzia le criticità rilevate e le metodologie educative/didattiche che intende utilizzare per favorire l'apprendimento degli studenti, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.

 

 

PUNTI DI CRITICITÀ:

• Conoscenza talvolta non appropriata e/o approfondita delle problematiche legate ai BES;

• Rispondenza nella strutturazione di alcune verifiche specifiche e nelle attività di valutazione rispetto a quanto indicato nel PEI/PDP.

 

AZIONI DI MIGLIORAMENTO:

 

• Prevedere e potenziare attività di formazione specifica;

• prestare maggiore attenzione da parte del C.d.C. alla normativa vigente nel progettare e programmare strategie d’intervento che possano rivelarsi efficaci;

• individuare e prevedere elementi di misurazione delle singole prove, nonché di valutazione intermedia e finale degli studenti, coerenti con le difficoltà riscontrate nei medesimi e con le strategie d’intervento individuate;

 

 

Nel caso in cui si rendesse necessario, a seguito delle disposizioni governative di sospensione dell’attività didattica in presenza per il contenimento epidemiologico da COVID-19, l’avvio della DDI verranno apportate delle integrazioni ai PEI/PDP  che diverranno  parte integrante dei documenti originari.

 

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

 

Per poter rispondere ai bisogni specifici degli alunni diversamente abili, con certificazione di disabilità in base alla legge 104/1992,  la scuola individua e realizza dei percorsi di crescita individualizzati (PEI) in collaborazione con famiglie, Enti e Servizi del territorio(A.S.L., Comune di Città di Castello, Centro servizi “La Rondine”), al fine di promuovere una piena integrazione sociale e un pieno sviluppo delle potenzialità dello studente.  Sintesi le azioni messe in atto dalla scuola possono essere esplicitate riassuntivamente come segue:

• ACCOGLIENZA

- contatti con la scuola secondaria di primo grado di provenienza dei nuovi iscritti;

- contatti con gli operatori della ASL;

- presentazione del caso, in sede di primo Consiglio di Classe, a tutti gli insegnanti del medesimo,

all’eventuale educatore e/o assistente alla comunicazione e all’autonomia; lettura della Diagnosi funzionale, delle indicazioni emerse negli incontri di conoscenza iniziale.

 

• INSERIMENTO

- osservazione e redazione, nel mese di novembre, dei PEI;

- aggiornamento del PDF, per gli studenti disabili in ingresso, se non è stato fatto alla fine del ciclo della scuola secondaria di primo grado o in tutte le situazioni di nuovo riconoscimento; per tutti gli altri studenti l’aggiornamento viene effettuato nel secondo e quarto anno del corso di studi, indicativamente  prima della redazione del PEI.

 

• PROGETTAZIONE INCLUSIONE DIDATTICA –  GLO

- Verifica delle potenzialità, in riferimento ai vari assi di sviluppo o aree di apprendimento, all’interno e all’esterno del gruppo classe;

- incontri con l’equipe clinica e la famiglia per l’analisi del “Profilo Funzionale” e, dove necessario, sua modifica;

- in sede di incontro, condivisione del “Progetto Educativo Individualizzato” e discussione con gli esperti e la famiglia degli obiettivi a breve, medio e lungo termine da indicare nel P.E.I.;

- redazione del Piano Educativo Individualizzato (materialmente ad opera dell’insegnante di sostegno, sulla base delle indicazione emerse nei passaggi precedenti);

- attuazione di tutte le attività e strategie per l’inclusione dello studente, secondo le indicazioni del P.E.I.

 

• VERIFICHE E VALUTAZIONE

- Verifica ed eventuale rimodulazione del Piano Educativo progettato (di competenza del GLO);

- adozione di eventuali nuove proposte (di competenza del GLO);

- ratifica ed analisi dei risultati ottenuti (di competenza del Consiglio di Classe);

- relazione finale sull’attuazione del PEI (di competenza del Consiglio di Classe, ma materialmente redatta dall’insegnante di sostegno).

La presenza degli insegnanti specializzati nelle classi rappresenta una vera risorsa, in quanto

l’intervento degli stessi non è limitato solamente agli alunni certificati L.104/92, ma è esteso all’intera classe, instaurando rapporti di collaborazione costruttiva con i colleghi contitolari. Questo permette la realizzazione di interventi specifici, maggiormente personalizzati e rispondenti ai vari bisogni presenti, e l’attuazione di interventi di recupero e/o di potenziamento

 

Per gli studenti con disturbi specifici di apprendimento,  l’Istituto recepisce le indicazioni contenute nella legge n. 170 dell'8 Ottobre 2010, in linea ad esso  mette a disposizione degli alunni tutti gli ausili disponibili,   l’uso  strumenti compensativi e/o  misure dispensative e il consiglio di classe  elabora un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P)., d’intesa con le famiglie interessate.

- La famiglia e la scuola di provenienza (compatibilmente alla normativa sulla Privacy) faranno pervenire alla segreteria didattica dell’Istituto la certificazione attestante il Bisogno Educativo Speciale.

- Acquisita al protocollo la diagnosi consegnata, il Dirigente la condivide con il Referente BES che provvede, di concerto con la segreteria, ad informare i coordinatori delle classi interessate della presenza nelle loro classi di studenti con DSA. Lo stesso referente ed i coordinatori provvedono ad acquisire dalla famiglia informazioni diagnostiche, metodologiche e di studio utili a predisporre gli opportuni accorgimenti e le opportune strategie per lo studente.

- I Docenti predispongono una serie di attività volte alle verifiche d’ingresso che, integrate

dall’osservazione in classe, permetteranno di desumere le informazioni (generali e per ciascuna disciplina) da inserire nel PDP dello studente con DSA, con particolare riferimento agli stili di apprendimento dello stesso.

- Il Coordinatore intrattiene i contatti con le famiglie; in tale contesto, lo stesso e la famiglia possono valutare l’opportunità di incontrare gli operatori ASL o dei centri autorizzati che hanno rilasciato la Diagnosi, per contribuire alla costruzione di un primo percorso didattico.

- Il Coordinatore, insieme ai docenti del Consiglio di Classe ed alla famiglia, valuta l’opportunità di illustrare ai compagni le difficoltà di apprendimento legate al disturbo, anche e soprattutto allo scopo di avviare e facilitare una positiva inclusione nel contesto scolastico.

- Indicativamente nel mese di novembre, il Consiglio di Classe redige, adoperando l’apposita modulistica, il PDP (materialmente a cura del Coordinatore); in esso ciascun docente indicherà, tra gli altri elementi, le strategie di personalizzazione/individualizzazione delle verifiche ed in particolare:

• la tipologia degli strumenti compensativi messi a disposizione dello studente;

• le misure dispensative adottate.

La famiglia, in forma scritta, autorizza/non autorizza la stesura del PDP.

- Il coordinatore informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA della loro presenza e del PDP adottato.

- Nel corso degli scrutini il Coordinatore avrà cura di verificare insieme al C.d.C. l’adeguatezza del PDP valutando l’opportunità, se necessario, di eventuali modifiche migliorative rispetto a strumenti, misure e metodologie adottate.

 

Per gli alunni che evidenziano particolari problematiche, disturbi o patologie  che possono in qualche maniera compromettere il  successo formativo, il Consiglio di classe,   basandosi  sulla documentazione clinica presentata dalle famiglie e su opportune  considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico,  lavora per indicare la necessità di adottare la  personalizzazione della didattica ed eventualmente l’adozione di strumenti compensativi o di misure dispensative, nella prospettiva di progettare un percorso di crescita globale ed  inclusiva dello studente. In caso di necessità, in accordo con le famiglie, valuta  se formulare o meno  un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P).

Il Consiglio di Classe rileva la presenza dello studente con Bisogni Educativi Speciali e documenta la propria osservazione nel verbale della riunione nella quale essa viene rilevata.

- Il C.d.C., nella persona del Coordinatore, prende contatto con la famiglia, allo scopo di informarla delle difficoltà rilevate, raccogliere ulteriori informazioni ed eventualmente suggerire l'avvio di un iter diagnostico. Può prendere contatto, in sintonia con il Referente BES, anche con i servizi sociali e sanitari.

- Il Coordinatore propone alla famiglia la stesura di un PDP, nel quale confluiranno tutti i dati utili, compresi, se del caso, quelli di carattere sanitario.

- I Docenti predispongono una serie di attività che, integrate dall’osservazione in classe, permettono di desumere le informazioni (generali e per ciascuna disciplina) da inserire nel PDP dello studente con BES.

- Il Consiglio di Classe redige, adoperando l’apposita modulistica, il PDP (materialmente a cura del Coordinatore); in esso ciascun docente indicherà, tra gli altri elementi, le strategie di personalizzazione- individualizzazione delle verifiche ed in particolare:

• la tipologia degli strumenti compensativi messi a disposizione dello studente;

• le misure dispensative adottate.

La famiglia, in forma scritta, autorizza/non autorizza la stesura del PDP.

- Il coordinatore informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con BES della loro presenza e del PDP adottato.

- Nel corso degli scrutini il Coordinatore avrà cura di verificare insieme al C.d.C. l’adeguatezza del PDP valutando l’opportunità, se necessario, di eventuali modifiche migliorative rispetto a strumenti, misure e metodologie adottate.

 

I consigli di classe hanno mostrato da sempre un atteggiamento costruttivo, collaborativo e flessibile dei docenti curricolari nella fase di progettazione e di attuazione dei diversi Piani Didattici ed Educativi.

 Per gli alunni con bisogni educativi speciali oltre ai piani didattici personalizzati è a disposizione anche un “Punto d’ascolto” con interventi di esperti qualificati. Gli studenti stranieri risultano mediamente ben inseriti, dove necessario verranno attivati degli appositi interventi di alfabetizzazione linguistica.

PUNTI DI CRITICITA’

●         Difficoltà, talvolta riscontrate nei docenti, nella fase di rilevazione e lettura dei BES degli studenti

●          Necessità di incrementare e consolidare l’acquisizione e l’utilizzo di metodologie didattiche innovative ed inclusive tra tutti i docenti;

●         Utilizzo e applicazione non sistematica di metodologie di apprendimento cooperativo: attività per piccoli gruppi, attività laboratoriali, apprendimento tra pari, tutoring o attività individualizzate;

●                difficoltà  sulle tematiche della didattica e della valutazione inclusiva

ATTIVITA’  DI MIGLIORAMENTO

●                Facilitare ed incentivare il collegamento e l'apporto in chiave inclusiva dei docenti del precedente ciclo scolastico;

●                 Effettuare interventi didattici sempre più coerenti con le indicazioni confluite nei piani educativi stilati in relazione ai bisogni educativi concretamente rilevati

●                Promuovere l'utilizzo di nuovi sussidi didattici per una didattica inclusiva: Sulla base  di alcune  risorse, assegnate ai Centri Territoriali di Supporto della Regione,  il  nostro istituto aveva presentato nei precedenti anni scolastici dei progetti per sussidi didattici, attrezzature tecniche e ausili tecnici tenendo conto delle necessità individuate nel Piano Educativo Individualizzato (PEI), per alunni BES.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

 

Dove richiesto e se possibile si intende potenziare i rapporti di collaborazione con i servizi socio –sanitario e con le realtà di volontariato presenti sul territorio.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

 

Le famiglie costituiscono parte attiva nella vita scolastica dei propri figli, collaborano in prima persona nella compilazione dei PDP con i docenti coordinatori di classe, condividendo obiettivi e strategie didattiche; partecipano alle riunioni formative e informative annuali quando la scuola le convoca.

 

Le famiglie costituiscono parte attiva nella vita scolastica dei propri figli, collaborano in prima persona nella compilazione dei PEI e PDP con i docenti di sostegno e coordinatori di classe, condividendo obiettivi e strategie didattiche; partecipano alle riunioni formative e informative annuali quando la scuola le convoca.

La famiglia, pertanto, è puntualmente informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti ed è chiamata alla corresponsabilità del proprio ruolo e sollecitata a condividere e collaborare ai fini della realizzazione del percorso didattico-educativo del proprio figlio. In accordo con la famiglia sono individuate le modalità e le strategie specifiche, che siano adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità.

 

In particolare la famiglia:

• provvede, di propria iniziativa o su segnalazione, a far valutare lo studente (in caso di disabilità,

secondo le modalità previste dalla Legge 104/92; in caso di DSA, secondo le modalità previste

dalla Legge 170/2010);

• consegna alla scuola la diagnosi e/o altro supporto diagnostico o documentale significativo ai fini

della rilevazione di una situazione di BES e/o ai fini della predisposizione di un percorso indivi-

dualizzato/personalizzato;

• condivide le linee elaborate nella documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati ed è chiamata a formalizzare con la scuola un patto educativo/formativo che preveda

l’autorizzazione a tutti i docenti del Consiglio di Classe - nel rispetto della privacy e della riservatezza del caso – ad applicare le strategie e gli strumenti ritenuti idonei e previsti dalla normativa vigente, tenuto conto delle risorse disponibili;

• sostiene la motivazione e l’impegno dello studente nel lavoro scolastico e domestico;

• verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati;

• verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti;

• incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei tempi di

studio, dell'impegno scolastico e delle relazioni con i docenti.

Tutti i docenti coinvolti nel processo inclusivo forniscono alle famiglie un costante e puntuale supporto per la gestione delle criticità di natura didattica e psicologica dei figli, attraverso:

• gestione e comunicazione delle difficoltà incontrate;

• frequenti e sistematici colloqui con i genitori dei ragazzi che presentano BES;

• progettazione di percorsi, adozione di strategie, utilizzo di strumenti utili a raggiungere il successo formativo.

 

CRITICITÀ RILEVATE

 

Le situazioni di disagio socio-culturale di alcuni studenti BES influiscono negativamente sul percorso di inclusione dello studente. Anche per questo, spesso alcuni aspetti affettivi ed educativi propri della sfera familiare sono delegati all’istituzione scolastica e, talvolta, l’apporto della famiglia alla definizione delle scelte e dei percorsi risulta carente e poco fattiva.

 

ATTIVITÀ DI  MIGLIORAMENTO

 

• Migliorare ed incentivare la condivisione degli obiettivi, delle scelte, delle metodologie e delle

strategie che confluiscono nei PEI o nei PDP;

 

Sempre con la finalità di creare un raccordo tra le agenzie formative, scuola e famiglia, il nostro Istituto ha promosso e porta avanti per anni, in collaborazione con il Comune di Città di Castello (Assessorato alle politiche sociali) e l'ASL Umbria 1, il Progetto “Sostegno alla genitorialità”, con la  prospettiva di lavorare in sinergia con le famiglie condividendo gli obiettivi educativi.

 

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

 

 All’interno dei vari consigli di classe si cerca di programmare percorsi inclusivi nei vari indirizzi per  promuovere una didattica che preveda l’uso di nuove tecnologie ( utilizzando anche quanto appresso durante l’esperienza della DAD)e attività laboratoriali, di stimolare apprendimenti attivi, programmare percorsi differenziati che rispettino ritmi e stili di apprendimento dei singoli, individuando gli strumenti compensativi o dispensativi ove necessario. 

La scuola si è attivata in questi anni scolastici per permettere l’attuazione del progetto PCTO per tutti  gli studenti delle classi terze e quarte dell’istituto, curando con attenzione l’inserimento nelle aziende degli alunni BES.

Altre attività molto importanti in tal senso sono quelle del teatro e il laboratorio fotografico.

 

Valorizzazione delle risorse esistenti

 

Verranno  rinforzate  le risorse per favorire al massimo il processo di inclusione, si prevede dunque l’inserimento di nuove figure cardine, formate in merito.

Inoltre si cercherà di potenziare ulteriormente  il progetto Punto di Ascolto dandogli maggiore  visibilità (allestendo in ogni sede uno spazio dedicato ad una locandina informativa pertinente al servizio nella scuola) al fine di rafforzare l’informazione e creare maggiore consapevolezza della tipologia di servizio tra gli studenti.

Particolare attenzione verrà data anche all’attività in concerto con l’associazione dei genitori del nostro istituto che collabora da anni con le figure educanti promuovendo attività quali incontri, convegni e punti di scambio che permettano a scuola e famiglia di  per essere efficaci agenzie formative per la crescita dei nostri ragazzi.

Nel corrente anno scolastico si è inoltre costituita una commissione “Bullismo e Cyberbullismo” che ha avuto in prima fase un obiettivo di monitoraggio della situazione di partenza per andare ad indagare su un problema attuale di principale rilevanza quale l’integrazione/esclusione dell’allievo da parte dei pari.

Sono stati quindi somministrati due questionari di analisi del problema, uno redatto direttamente dalla scuola e uno dalla piattaforma SOFIA. Nell’ultimo collegio docenti si è provveduto all’analisi dei dati per monitorare la situazione di partenza e realizzare quindi azioni efficaci che possano attutire e sconfiggere il problema.

 

Particolare attenzione verrà dedicata alla cura  dell’ ambienti scolastico affinchè  sia conforme alle necessità degli studenti :

 

ATTIVITÀ’  DI  MIGLIORAMENTO

 

-Potenziare il ruolo del GLI e della partecipazione ad esso da parte degli enti locali, anche alla luce del D.Lgs. 66/2017;

– Organizzazione di attività di formazione tenuto da docenti interni all’istituto;

– Creazione di un archivio digitale di materiali che possano favorire l’inclusione da condividere;

– Potenziamento della sezione nel sito web della scuola relativa all’inclusione, dove sia possibile

reperire modulistica specifica e materiali informativi.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

 

La varietà dei Bisogni Educativi speciali ha bisogno di risorse aggiuntive, perciò sia auspica un  potenziamento delle risorse tecnologiche, il coinvolgimento di enti pubblici e privati locali, di associazioni di volontariato.

 

ATTIVITÀ’ DI MIGLIORAMENTO

 

La scuola ha fatto richiesta di alcuni ausili in risposta all’Avviso del MIUR di presentazione di progetti relativi ad acquisto ed adattamento di sussidi didattici ai sensi dell’Art.7  c. 3 del Dlgs 13 Aprile 2017 n 63.  Nello specifico  software didattici per alunni con BES, ulteriori attrezzature informatiche specifiche per studenti con BES ed ausili per alunni disabili.

 

 

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

 

Il dirigente scolastico, il referente per l’inclusione e i docenti di sostegno curano la comunicazione tra diversi ordini di scuola, prendendosi a carico  tutta la documentazione inerente all’iter scolastico dello studente e  collaborando e condividendo buone prassi di inclusione utili per la predisposizione della stesura di un piano didattico che contempli la piena inclusione dello studente.

 

Il dirigente scolastico e i docenti di sostegno curano la comunicazione tra diversi ordini di scuola, prendendosi a carico  tutta la documentazione inerente all’iter scolastico dello studente e  collaborando e condividendo buone prassi di inclusione utili per la predisposizione della stesura di un piano didattico che contempli la piena inclusione dello studente.

 

ORIENTAMENTO IN ENTRATA

 

Per l'accoglienza degli alunni in entrata verranno utilizzate le modalità indicate nel Piano di accoglienza alunni BES per favorire il positivo inserimento.

Le famiglie che vogliono conoscere l’offerta formativa dell’Istituto per gli studenti con BES ed in particolare per gli studenti disabili, possono visitare la scuola ed incontrare ed ottenere informazioni da parte del referente per le attività di sostegno, o altro docente specializzato. Gli studenti, inoltre, hanno la possibilità di partecipare alle attività didattiche in corso nell’Istituto tramite i progetti dedicati dal titolo “Studente per un giorno”, laboratori aperti, open day.  Sulla scia di quanto emerso in seguito ai colloqui con i genitori, con i servizi e con i docenti della scuola di provenienza, infine, si individua e si definisce il “progetto di vita” maggiormente adeguato allo

studente.

 

ORIENTAMENTO IN USCITA

La scuola prevede attività di orientamento lavorativo e universitario in uscita, con particolare riferimento alle classi terminali. Pertanto, ogni anno verranno fornite le informazioni riguardanti la scelta del percorso di studio e/o di lavoro, promuovendo collaborazioni utili sia con Enti pubblici locali che con Associazioni private.

 

CRITICITÀ' RILEVATE

• Difficoltà di elaborare e condividere curricoli verticali suddivisi per discipline e comprendenti

percorsi di inclusione;

• non organico e sistematico collegamento con gli ordini di scuola precedenti.

 

OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO

 

• Incrementare l’elaborazione di curricoli verticali comprendenti percorsi di inclusione;

• migliorare e potenziare il collegamento e gli incontri con i docenti delle scuole secondarie di

primo grado tesi all’orientamento in entrata degli studenti, anche attraverso la definizione di

appositi percorsi di continuità;( in considerazione del fatto che molti dei fascicoli degli studenti BES vengono trasmessi dalla scuola secondaria di primo grado di provenienza a gennaio)

• sviluppare e potenziare ulteriormente la collaborazione con il SAL  e con altri enti pubblici i

privati per percorsi PCTO e di orientamento in uscita.